\paperw8895 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Nel corso del processo di \b \cf4 \ATXht2211 riforma del trattato CEE\b0 \cf0 \ATXht0 , nel settembre del 1985 ebbe inizio la Co
nferenza intergovernativa deliberata dal Consiglio europeo di Milano; lÆaccordo finale venne raggiunto nel Consiglio europeo di Lussemburgo il 17 dicembre, con lÆapprovazione dellÆôAtto unico europeoö che entr≥ in vigore il l░ luglio 1987, dopo il deposi
to degli atti di ratifica da parte di tutti gli Stati membri.\par
La distanza di ben due anni - dal 1985 al 1987 - tra il raggiungimento dellÆaccordo e lÆinizio della sua applicazione Φ chiara indicazione della complessitα e lentezza, non soltanto proce
durali, cui Φ costretto il faticoso percorso dellÆ\b \cf4 \ATXht2111 europeismo\b0 \cf0 \ATXht0 : e tuttavia quellÆAtto unico, pur con i suoi limiti, apriva la strada a ulteriori riforme e progressi, instaurava procedure atte a facilitare le decisioni pe
r le misure previste dal Libro Bianco.\par
La novitα pi∙ importante dellÆAtto unico era quella riguardante la æcooperazione politicaÆ. Questo termine aveva avuto fino ad allora il significato ben delimitato di una procedura di cooperazione, tra i singol
i governi nazionali e non tramite le istituzioni comunitarie, su problemi di politica estera (tranne quelli concernenti la difesa). Con lÆAtto unico quella procedura veniva trasferita nellÆambito delle istituzioni comunitarie ed estesa anche alla difesa:
anzi, vi si dichiarava che ôuna pi∙ stretta cooperazione anche riguardo ai problemi della sicurezza europeaö avrebbe contribuito ôallo sviluppo di una identitα dellÆEuropa in materia di politica esteraö. Ma a questa proclamata ambizione non corrispondev
ano adeguate innovazioni sul terreno istituzionale e procedurale: lÆobiettivo dellÆunione politica - rispetto al quale la politica estera e di sicurezza comune rappresentava un primo passo - postulava invece lÆimpianto di nuove istituzioni o almeno di is
tituzioni sostanzialmente rinnovate e potenziate.\par
La Commissione assumeva di fronte al Parlamento, prima ancora dellÆentrata in vigore dellÆAtto unico, lÆimpegno di ôportare lÆAtto unico al successoö: cos∞ si intitolava infatti il programma di lavor
o che, a nome della Commissione, Delors present≥ al Parlamento il 18 febbraio 1987 e al Consiglio europeo di Bruxelles il 29 giugno. DallÆAtto unico il programma della Commissione faceva derivare - come dichiar≥ lo stesso Delors - ôlÆobbligo di realizzar
e simultaneamente il grande mercato senza frontiere, una maggiore coesione economica e sociale, una politica europea della ricerca e della tecnologia, il rafforzamento del \b \cf4 \ATXht23111 sistema monetario europeo\b0 \cf0 \ATXht0 , la creazione di un
o spazio sociale europeo, azioni significative in materia di ambienteö.\par
Approvato quasi allÆunanimitα dal Parlamento nel novembre successivo, quel programma pass≥ allÆesame del Consiglio, e cioΦ di varie riunioni di Consigli dei ministri e di Consig
li europei (di capi di Stato e di governo), accompagnate dal lavoro della Commissione che traduceva gli orientamenti in specifiche proposte e quindi in decisioni. Particolarmente importante fu la decisione, adottata nel giugno 1988 ad Hannover dal Consig
lio europeo, di affidare a un comitato - presieduto da Delors - lÆincarico di studiare e proporre il percorso che doveva condurre allÆunione economica e monetaria, cioΦ un rapporto, detto ærapporto DelorsÆ, che venne puntualmente presentato al Consiglio
europeo riunito a Madrid nei giorni 26-27 giugno 1989.\par
Quel rapporto Φ certamente, per il suo contenuto e anche la sua data, un documento di particolare importanza per la storia della Comunitα Europea e quindi nella vicenda dellÆeuropeismo. Preceden
do di meno di cinque mesi la \b \cf4 \ATXht152151 caduta del muro di Berlino\b0 \cf0 \ATXht0 , tale rapporto assumeva, di fatto, il significato di un progetto mirante a creare, con lÆôapprofondimentoö, le condizioni per lÆôallargamentoö della Comunitα. E
sso si articolava in tre fasi: completamento del mercato interno e rimozione degli ostacoli alla integrazione finanziaria; formulazione e approvazione del nuovo Trattato; unione monetaria, fino alla creazione della moneta comunitaria unica. Era il percor
so che doveva condurre, nel 1992, al \b \cf4 \ATXht2311 Trattato di Maastricht\b0 \cf0 \ATXht0 , seguito poi da un nuovo importante rapporto della Commissione, noto come Libro Bianco di Delors, nel 1993.\par
Pochi giorni prima del Consiglio europeo di M
adrid, nei giorni 15-18 giugno, era stato nuovamente eletto - per la terza volta a suffragio universale - il Parlamento europeo.
